giovedì 19 agosto 2010

L’estate marsalese votata al "Comune male"

L'11 agosto 2010, Marsala "estiva" conosce una serata di protesta per il programma di incandescente decadenza allestito dall'Amministrazione cittadina. Appresso testi e foto dell'animazione serale del dissenso.
Durante le soste previste dal corteo del dissenso, tra altri testi e performances di diversa natura, sono stati letti e recitati due testi creati ad hoc:
Il “Manifesto del presentismo” (di A. Scaturro) e "Ssss…indaco a Kakanìa", di A. Contiliano.
Il “Manifesto del presentismo” (di A. Scaturro) è stato “recitato” dal trio teatrale costituito dallo stesso Andrea Scaturro, da Gianfranco Manzo e Luisa Caldarella (foto del gruppo).
Il testo poetico "Ssss…indaco a Kakanìa", di A. Contiliano, durante le diverse soste del corteo del dissenso per i centri della Città, è stato letto insieme a Massimo Pastore (foto del gruppo).










MANIFESTO DEL PRESENTISMO
(di Andrea Scaturro)

NOI vogliamo cantare l’amore nelle canzoni, l’abitudine al karaoke e al piano bar.
Il tormentone, il ritornello e il cuore-amore saranno elementi essenziali del nostro manifestare.
La cultura esaltò per un po’ il pensiero, conciliandoci le estati insonni. NOI vogliamo esaltare il culturismo, il movimento aggressivo, le discoteche, i balli di gruppo, i gommoni da corsa, i tacchi ed il fumo.
NOI affermiamo che le strade della città si sono arricchite di una bellezza nuova: la bellezza delle rotatorie. Un’auto sportiva piena di fighe abbronzate che montano su grossi tubi simili a serpenti dall’alito alcolico… un SUV ruggente, che corre coi congiuntivi sbagliati, è più possente dello Sbarco di Garibaldi!
NOI vogliamo taggare l’uomo che tiene in mano il bicchiere, il cui profilo è attraversato da eventi esclusivi per gente d’origine protetta, e traboccante di commenti dove la grammatica sembra un servizio offerto dall’Aimeri.
Bisogna che il cittadino mostri bei vestiti, sfarzo e sorrisi prepagati, per aumentare l’entusiasmo collettivo sfociante in un primordiale: “E siamo qua, tutto a posto, tutto vecchio, che umidità stasera!”.
Non v’è più bellezza se non nell’aperitivo. Qualsiasi incontro che non preveda calici al vento e crostini farciti è una perdita di tempo. La bellezza deve essere concepita come un rutto a pancia piena, nello sguardo sudato di un uomo avvinazzato.
NOI siamo sul capo estremo d’occidente! Perché non dovremmo sconfinare nelle Egadi per cenare, se nel biglietto è compreso un buon bicchiere di vino locale? Da noi il tempo si ferma, lo spazio avanza. Noi viviamo nell’assoluto non sanato a due passi dal mare per due mesi dell’anno da sempre.

NOI vogliamo glorificare il sole e il mare – come fossero cosa nostra –; le riserve, perché a noi riservate; il sale, le saline e i salamelecchi; il campanilismo e il tirare a campare; il gesticolare di chi non ha niente da dire; la bella figura dei figli di madre e il disprezzo di chi dalle campagne scende.
NOI vogliamo distruggere i musei che conservano «quattro pietre vecchie», le biblioteche dov’è socialmente inutile leggere ma non sparlare, per costruire nuovi parcheggi e rilanciare il territorio.
NOI osserveremo le grandi folle ai piedi della bella Addolorata addormentata nel pozzo della Sibilla nell’antro della Cava. Canteremo “Osanna nell’alto dei cieli dipinti di blu”. Cantare e pregare, pregare e bere, bere e votare, votare e vomitare nel fervore sciroccato delle notti in canottiera; nei circoli consumare ingordi griffe su griffe; bere tra i vapori etilici di un fuoribordo al chiaro di luna tra i pontili stracolmi di barche stagnanti che scrutano i superstiti sventurati in vacanza; e i motori truccati e tuonanti nella natura selvaggia dell’edilizia litorale, accesso dopo eccesso: enormi trofei fortificati dalle alte muraglie cines…tetiche dietro cui s’alza il ghigno digestivo della strafottenza medio-borghese… E i formidabili aeroplani low cost, divinità celtiche da venerare come l’acqua nel deserto!
E’ da Marsala e per Marsala che NOI lanciamo questo manifesto del Niente travolgente col quale confermiamo oggi il PRESENTISMO, perché vogliamo consegnare per usucapione questa città, pulcherrima come una puella in un troiaio, alla dirigenza di una classe fiera… più che fiera: fieristica. E’ da tanto che ammiriamo questa giostra di illustri professionisti votati al Comune male, ora vogliamo salire sopra la più ardita delle luminescenti attrazioni e assieme svenire felici e dementi!

















Ssss…indaco a Kakanìa
(di A. Contiliano)

c’è un luogo… la vasca dei cervelli
postribolo al consumo, e l’imagin-
ation ora è al lavoro e il potere
è di Matrix. Senza le scorie del culo
e in bocca un’anestesia wireless
SS (reparti di difesa) autoerotico frei
arbeit anestesia per chicchessia
i cinesi fanno chicchirichìììììì

ed è subito overture, cucù a Kakanìa

cucù è dunque la tua governance
banda indifférance di sgherri/sgarri
come bidoni di spazzatura all’asta
per i marsa-lesi delle notti oscene
bianche lacrime e fantasmi fanti
che leccano il deserto del reale
e cucinando in umido fanno flic
tra cosche cricche e caste incaste
e nanoalitosi l’ano si floccano

Ssss…indaco gogò di Kakanìa
insolubile come il volubile

tanti vuoti abbandonati
piazze di pizze e tarallucci
sprazzi sprezzi fantasma-
goria di spinte e spuntini
una aperitivo e un apericena
senza la luna e già brille perle
menadi di mona demenza

non sono Amleto l’infinito
screzio piegato nella vendetta
ma zombi senza contratto, dio
quasi folli e par dieu bêtise
votati alla chiacchiera per debito
giurata jouisance per usanza
produci-e-consuma, prosumers

come te non amano il tatto
l’allegoria dei corpi in amore
i sogni che stridono d’attrito
il tratto che non tratta i nitriti
e così il saldo del debito è ebete
che per estate offri scemi scenari
e un futuro senza trenta denari


e nessuno par dieu bestemmia
il tradimento evaso dall’uliveto
nessun crimine le mille lingue
spuntate sputano imputamento

senza contratto e respingimenti
sei al soggiorno disobbligato
e di Orfeo negro in mare ascolti
il telegiornale governativo attivo
il curato diventato il caro curaro
(dio non lo sa, tu pas on dit)

è “drôle de guerre” (guerra buffa)
una buffonata per la verità
e tu dentro l’urna elettorale giaci
confortato dal senso alla spina
con la Città in afasia e avaria
svendite al dettaglio di avemarie

non pianti alberi per la rivoluzione
e il futuro apri solo ai parcheggi
rifugiati rifiuti attriti non rifiuti
maggioranze minoranze onoranze
ad oltranza tritolo per l’ineguaglianza
una disperanza download en demand
partout lifting rete di fosse in borsa
ronzi come una mosca sulla merda

extra-neo più che neo sei un neo
un nero per la cidade compradora
una mignatta nota tutta mignotta
un tête a tête e tante feste infette
come dire un calimero in zona corta
un preservativo senza cimiero

dopotutto all’altezza sei di torto
e nel letamaio un matto gaio
e se all’osa non si è fatto qualcosa
è perché non si è provato a farla
e perché nel letamaio privato
poco non sei sprecato devianza
così malacrianza cucù a Kakanìa

(N.B.il testo poetico "Ssss…indaco a Kakanìa", di A. Contiliano, durante le diverse soste del corteo del dissenso per i centri della Città, è stato letto insieme a Massimo Pastore


30 luglio 2010 alle "2-rocche" di Marsala

Letture poetiche-Foto di una serata a Capo Boeo