non è lirica Iraq, né un giorno per l’ira
vitale è letale, genocidio agreable
non è lira per Saddam, né giorno per la fica
è welfare warfare, igienico dio habitable
cani resi, mai arresi ad Auschwitz tesi
americani e non core-ani sbracati illesi
lessi di sterminio fame farina e forca
uccidere per vivere e viveri per morire
di radio e uranio, un etto per cranio
di certezza è sicurezza, son sette
horcinus m’è orca, sovranità natal
le sorelle, son pompe e fosforo vanità
tressette è la posta in gioco, e saman
di mano non è paradosso ma osso e fosso
first strike, a chi l’onore
della contabilità rarefatta, la morte
chi fra le colline l’eco-tenore
distese le povertà sono in forze
new economy, old economy
nomi astratti e nuda vita mantra
corrono gli anni dei signori, gli ori
managers famiglie e maglie ordì-
nati gentili e di anima magra
cielo degradano odori e fori
risonanze il calore dei corpi, colore
ingerenza umanitaria, il cacciabom-
bardiere torna per la cena e la bandiera
e noi siamo il vento,convoglio indolore
…e potevamo non cacare gare e bare
dispersi al ritmo di Al Qaeda e cari
al governare senza governare care
soggetti possiamo cure di bachi
sabato 10 febbraio 2007
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