sabato 10 novembre 2007

Migrante




vieni dal tempo, migrante
sogni l’abbondanza
e di segno globale, garante
trovi i tesori dell’intolleranza

zero ti sparano e muso nero
fronte a muro e disperato
la lingua inghiotti forestiero
diritto duro e volto sfigurato

vieni dal tempo, migrante
e sogni l’abbondanza
vieni dal tempo, migrante
e sogni l’abbondanza

vieni dal mare al cappio zatterato
danno ti bollano collaterale
il corpo lasci nel mare abbandonato
il deserto nel cuore e niente male

vieni dal tempo, vieni dal mare
radice scendi a fondo lo squallore
le ossa doni un corallo per ornare
gli occhi spegni carico di terrore

sogni l’abbondanza e la speranza
migrante, nomade delle onde
una donna non hai per la danza
ma corone, e di alghe profonde

vieni dal tempo, vieni dal mare
migrante e gioco della storia
una guerra, e non per amare
ti abbraccia fantasma delirante

vieni dal tempo, vieni dal mare
sogni l’abbondanza e la speranza
al mercato trovi precario e le gare
sicura morte ti aspetta, la devianza

vieni dal tempo, migrante
e sogni l’abbondanza
vieni dal mare, migrante
un calendario sfogli la mattanza
….
vieni dal tempo, vieni dal mare
vieni dal tempo, vieni dal mareeeeeeeeeeeeeeeeeeeee…
schiantiiiiii precariooooooooooooooooo…



ott.2007
Jonni va alla guerra



Jonni va alla guerra
la vuole per sé
la vuole per gli altri
vuole la terraaaaa

è un gran casino
ci sono tutti
c’è la concorrenza
lo vuole il destinooooo

hanno i nervi scoperti
global è la scoperta
precario è la copertaaaaa

Jonni va alla guerra
la vuole per sé
la vuole per gli altri
vuole la terraaaaa

ci pensa la sera
la dà in affitto
è lì che spera
ritorna il profittooooo

è cosa bella e pura
la bandiera rimane a stelle
e di striscie la fattura
il futuro è una scacchieraaaaa

Jonni va alla guerra
la vuole per sé
la vuole per gli altri
vuole la terraaaaa

se muore qualcuno
non è di nessuno
lo sdegno se ne va in fumo
e di dio neanche unooooo

sentieri africani
mine afgane
è un pianeta di cani
la fame mai immaneeeee

Jonni va alla guerra
la vuole per sé
la vuole per gli altri
e ruba tutta la terraaaaaaaaaaa


7 ott. 2007

sabato 3 novembre 2007

Tempo spaginato/Chi-asmo

Una segnalazione

di JANA CARDINALE[1]



MARSALA. Si chiama «Tempo spaginato/Chi-asmo» il nuovo lavoro di Nino Contiliano che si avvale di un’antologia critica e un saggio introduttivo di Francesco Muzzioli, docente di critica letteraria all’Università La Sapienza di Roma. Un testo nel quale viene analizzato il tempo frenetico e confuso della post-modernità, in cui la profondità storica sembra essersi appiattita in una sorta di eterno presente. «Il tempo spaginato è il nostro - dice Muzzioli nella sua introduzione - come un fascicolo caduto a terra o sollevato dal vento, i cui fogli si siano mescolati». La poesia di Contiliano si ribella a questo tempo con le armi dell’utopia; le parole vengono reinventate attraverso un dettato poetico che le «mastica» per strapparle alla banalità, per scavarle in tutto il loro potenziale. Da allegoria della crisi, in questo testo, lo «spaginamento» diventa simbolo positivo, caos vitale e liberante. «La prima utopia di Contiliano - scrive Muzzioli - è quella che riguarda il corpo della parola: ogni parola deve essere reinventata, ma la lingua è sempre quella comune eppure, nella poesia, non può che essere assunta attraverso un processo di alterazione. Tutte le parole sono come passate dentro una pronuncia che le «mastica» per strapparle alla loro banalità convenzionale e alla patina del consumo. La seconda utopia riguarda la vita sociale, e corrisponde a un sogno collettivo, che deve passare attraverso un difficile filtro per evitare le trappole della retorica moralistica. È presente anche un’utopia dei sensi e del piacere, che si ritrova in passi che potrebbero sembrare elegiaci se non fossero giocati da Contiliano sul piano del materialismo e del corporeo (dove «liberare» si intreccia con «libare»).

[1] In “LA SICILIA” (CULTURA & SOCIETÀ), SABATO 3 NOVEMBRE 2007 (39 TRAPANI).