sabato 3 novembre 2007

Tempo spaginato/Chi-asmo

Una segnalazione

di JANA CARDINALE[1]



MARSALA. Si chiama «Tempo spaginato/Chi-asmo» il nuovo lavoro di Nino Contiliano che si avvale di un’antologia critica e un saggio introduttivo di Francesco Muzzioli, docente di critica letteraria all’Università La Sapienza di Roma. Un testo nel quale viene analizzato il tempo frenetico e confuso della post-modernità, in cui la profondità storica sembra essersi appiattita in una sorta di eterno presente. «Il tempo spaginato è il nostro - dice Muzzioli nella sua introduzione - come un fascicolo caduto a terra o sollevato dal vento, i cui fogli si siano mescolati». La poesia di Contiliano si ribella a questo tempo con le armi dell’utopia; le parole vengono reinventate attraverso un dettato poetico che le «mastica» per strapparle alla banalità, per scavarle in tutto il loro potenziale. Da allegoria della crisi, in questo testo, lo «spaginamento» diventa simbolo positivo, caos vitale e liberante. «La prima utopia di Contiliano - scrive Muzzioli - è quella che riguarda il corpo della parola: ogni parola deve essere reinventata, ma la lingua è sempre quella comune eppure, nella poesia, non può che essere assunta attraverso un processo di alterazione. Tutte le parole sono come passate dentro una pronuncia che le «mastica» per strapparle alla loro banalità convenzionale e alla patina del consumo. La seconda utopia riguarda la vita sociale, e corrisponde a un sogno collettivo, che deve passare attraverso un difficile filtro per evitare le trappole della retorica moralistica. È presente anche un’utopia dei sensi e del piacere, che si ritrova in passi che potrebbero sembrare elegiaci se non fossero giocati da Contiliano sul piano del materialismo e del corporeo (dove «liberare» si intreccia con «libare»).

[1] In “LA SICILIA” (CULTURA & SOCIETÀ), SABATO 3 NOVEMBRE 2007 (39 TRAPANI).

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