sabato 24 febbraio 2007

’elmotell blues3

Non ti guastare Rocinante, non è tempo
i mulini sono tecno-hi-fi, pannelli solari
e alare mi gusta un Pegaso-chip, alla bisogna
visione d’alture e orecchio spaziale a tiro
l’assalto al cielo non m’è palazzo d’inverno
questi son tutti cetrioli marini, vergogna
neanche un galeotto e un otto di Fellini

non vedi sono tutti mutanti in canna, sai
di viagra nutrono le mutande e altro assai
e ad ogni narcotraffico rotti mala banda
mi pesa di queste mozze mezze mazze
vederle alla marina distesi flosci prezzi
e nell’arnia salina Dulcinea ape regina
suonare magra la passera al borgo solitaria

Cristo che ferite, abbassa la visiera
Sancio, the time is ont of joint
che costole, porporite e cardinale dite
scudiero senza cerniera, virtuale e reale
qua è la perduta gente, immateriali
sono frottole, dico e non di-co omosessuali

coppie cotte, tutte scotte e gran biscotto
Rovagnati, riso Scotti, Bondì occhio e dente
Calde-roli sette son per la città dolente, carnali
virtù materiali, tana costiera amalfitana e fini
Renato zero cavaliere e Bon sette bandana
e Orlando è in val padana, che casini fassini

Cristo che botte, la luna è in plenilunio
a senno non sta in pace, perdono perdono
canta Massimo in Laterano, giù le mani dai castelli
Castelli è mancino, l’elmo manca a Mambrino
tre-monti, tre-mari è finimondo in vaticano
prodi e brodi, mastella amanti e deretano

spettro scende a Cana lo Stretto e Val di Susa
è ponte di canapa americana, l’ombrello
Nato bordello, e pista di passaggio e così sia
novello per non dire d’Africa il male
Sancio, Tristano ti canto un ritornello
e Isotta m‘è gnocca e mignotta, buonanotte

"Il padrone manda il boia,
E gli dice che impicchi il beccaio,
Il boia impicca il beccaio,
Il beccaio scanna il bue,
Il bue beve l’acqua,
L’acqua spegne il fuoco,
Il fuoco brucia il legno,
il legno batte il cane,
Il cane morde Giovanni,
Giovanni taglia l’avena,
E tornano tutti a casa"


blues della solitudine, una donna sul tetto
qui in fuga è la morte, la libertà un’avventura
e poi le dame di carità e S. Vincenzo in setta
qui tutto è mamma, chatwoman santissima
in veglia e sveglia oro babà e sant’onoré
e non c’è più piombo Rote Fraktion Armé

“che ci faccio qui?...blues della solitudine”…
il silenzio non mi nuoce, vomita per bene
e la notte non mi lascia mai perdente
qui tutto è sogno e vero, chatwoman in canoa
e il cielo attraversiamo e le stelle e per mare
e per terra non ci fotte del buco dell’ozono

galoppa la pista del padrone, blues della solitudine
e alla sinistra al potere non c’è voto che leghista
perdono nessuno alla guerra duratura e abiura
qui bitoperario è tutto in classe, chatwoman virtuale
addiaccio in paradiso non vai cinema paradiso
banale il teatro rifiuta della crudeltà il carnevale

angolare abito la distanza, blues della solitudine
sosto il vuoto e dell’anima bucata la bottega
non perdo il niente e striato dominio singolare
qui è biopotere, identità chatwoman datomania
tra check points e webcam cantiamo avemaria
in classe un’Europa di miniera, maniero di polizia

gli emigrati sono confiscati e deportati, blues
della solitudine i nostri erano in compagnia
ingrati patate fritte e occhi blu non mancavano
qui il confine è dei grandi, chatwoman fratelli
e gli spettri non sono di Otello e Marx cascati
cosa faccio qui io fratelli e frittelle, vivo o cucino?...


“che ci faccio qui?...blues della solitudine”…
Ruini è una rovina, non ama l’eroina
incesto, poligamia, eutanasia e gay saber
è tutto un pesto, chatwoman si batte
e un prete ogni messa domenicale s’incesta
e Abu Ghraib non vive e abbassa la cresta

“che ci faccio qui?...blues della solitudine”…
siastole e diastole si sparano in vena
ciondolano di birra, vino e telefonino
è tutto in scatole, chatwoman si sbattono
dell’inquietudine non sanno un cazzo
e un messaggino s’infilano a stecchino

“che ci faccio qui?...blues della solitudine”…
lo stato è canaglia, corruzione e torrefazione
a macdonald tango al burro e desolazione
tutto è a colazione, chatwoman in canale
la tv digitale ci mette gola senza ditale
in finitudine, blues, che ci faccio qui?...

“che ci faccio qui?...blues della solitudine”…
qui mi manca maggio e la rivoluzione
le fragole, le ciliegie e Che Guevara
e l’io si gode di foraggio, chatwoman sollen
le ore, l’amore del disonore, l’onore della guerra
profitti e perdite non ci mancano a bemolle

“che ci faccio qui?...blues della solitudine”…
o Sancio dell’ampia pancia dov’è cavaliere
Silvio la trista lancia, Mars-Allah è massoneria
è tutto striscia e notizia, chatwoman in serie
Rotary Lyons Kiwanis a sonagli e altra ruberia
faccendiere a cena senza turchi e biancheria

“che ci faccio qui?...blues della solitudine”…
della sacra rota e romana unita è la città mia
immateriale, porca maiala, e d’infamia china
tutto è sport club e mania, chatwoman di serie
underclass call center al caso, orgasmo finale
di gran stile gioca carte e delirio terminale

“che ci faccio qui?...blues della solitudine”…
a tarocchi e festa la nuda vita non mi gioco
tra luci di Becht non è suetudine finale di partita
qui tutto mi prude e di pene chatwoman non è pene
non è ideologia molesta dico io, ma desiderio lesto
ribelle e testa in basso come l’acido che infesta

se collane di cime e vento e neve in sogno
e un po’ di poesia in prestito e sapore strano
“che ci faccio qui?...blues della solitudine”…
qui tutto è futuro furo, chatwoman duraturo
una verità nascosta una felicità precotta
una lotta assurda un amore che scotta l’aorta
having a fit of the blue devils, luce ribelle
(avere un attacco di diavolo blu, duce)
la favola si è capovolta, questa volta
the time is ont of joint, rotto è l’innesto
(è tempo fuori sesto, un colpo perfetto)
è un fantasma senza spettro, elettrione
cerca un corpo che scarichi i coglioni

gira su per le colline del vento, trecento
e lento sogna tra pacchi e doni, un evento
Principe girondini, giacobini e pizzini
Nuovo non dispensa internet esplorer, p2p
produzione pensa e retro-azione, consuma
Mesopotamia dreaming e dintorni a mine
o caro questa virata cerbero antiuomo
Sancio cammina e non Sancio

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