sabato 17 novembre 2012

Per ricordare il poeta mazarese Rolando Certa

(Rolando Certa con Cesare Zavattini) Il 16 novembre 2012 non è un giorno qualsiasi per Mazara del Vallo, la Città dove ha passato l’intera vita il poeta Rolando Certa. E non è una giornata qualunque per due motivi. Uno dei quali non è certo bello per i mazaresi. Se non fosse stato infatti per un gruppo di coraggiosi ragazzi degli Istituti Superiori (per la verità erano assenti quelli del liceo classico e scientifico: forse hanno snobbato...?), saremmo stati tutti più soli di quanto non siano i cavalieri dei mulini al vento poetici nell’era delle autostrade elettroniche e del capitalismo del mercato linguistico o della compra-vendita delle immagini “brand”. L’altro motivo – di coraggio resistenziale (degno di attenzione) e di lotta contro le ingiurie del tempo tritatutto – è il pensiero che va al lascito dei morti (specie se poeti: nel caso R. Certa) per non lasciare che i vincitori li seppelliscano due volte. Al tavolo dei lavori G. Incandela, P. Di Giorgi, Sig.ra Chirco (dirigente dell’Associazione del volontariato)
Dopo una breve ed elegante introduzione della scrittrice Incandela, la relazione del prof. Di Giorgi. Il prof. Di Giorgi, amico ed estimatore di Rolando Certa, traccia la figura e il pensiero del poeta mazarese (deceduto in Ungheria durante un suo viaggio culturale) in maniera propria e ricca di rimandi. Rimandi che hanno visto Rolando, il poeta viaggiatore e organizzatore degli “Incontri fra i popoli del Mediterraneo” a Mazara del Vallo (anni Settanta e Ottanta del secolo scorso), impegnato in azioni poetico-culturali e politico-civili “profetiche”di ampio respiro, e perciò di una attualità di tutto rispetto. Ma i suoi concittadini non sembrano essersene accorti, tranne che una sparuta minoranza (ma per questo meritevole) di appassionati per la lingua dei testi poetici e dell’opera complessiva di Rolando Certa.
A tutti i ragazzi presenti un grazie per aver testimoniato con il loro “ascolto” e partecipazione di non voler fare vincere il silenzio sul nome dell’amico e poeta mazarese Rolando Certa, morto fuori confine cittadino. A tutti i ragazzi (finalisti e premiati) un invito a non demordere dal frequentare la poesia e un “bon!” per essersi misurati (certo hanno ancora tanto tempo avanti per vagliare e rivedere l’intreccio dei propri scritti: non si nasce già potenza poetica o di altro segno...) con il linguaggio della poesia. Un salut, per loro, particolare perché abbiano più cura della scrittura poetica “propria” e d’altrui mano, sforzandosi (anche in conto proprio, se la scuola ufficiale non provvede...) di munirsi dell’attrezzatura necessaria. Il poeta palestinese, Mahmoud Darwish, disse (sintetizziamo): “chi scrive poesie” nel tempo dell’atomica (oggi si può aggiungere”: delle “armi intelligenti” e delle guerre umanitarie e della fame...) è “un rivoluzionario”. Una documentazione della manifestazione, per collage di frammenti, si trova on-line sul canale di “lucreziocaro90”( http://www.youtube.com/watch?v=QYycCYXpbvY&feature=youtu.be; http://www.youtube.com/watch?v=2xqZLOKKf3U&list=UU_sVseI-_8hVQo-74XPDDHw&index=1&feature=plcp).

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